Consultare la mappa delle sovvenzioni Eninter per gli ascensori
Il sussidi per il installazione e ristrutturazione di ascensori previsto dal Piano statale per la promozione della locazione di alloggi, del recupero edilizio e della rigenerazione e ristrutturazione urbana, 2013-2016, regolamentato nel 2013 dal Regio Decreto 233, ha cercato di fornire una soluzione a numerose associazioni di residenti che necessitavano di questo tipo di impianto.
Ristrutturare un vecchio ascensore o migliorare gli spazi di difficile accesso per le persone con problemi di mobilità è oggi essenziale per una migliore qualità della vita, ed esistono diversi programmi volti a risolvere questi problemi. Eninter desidera informarvi sulle condizioni attuali e farvi sapere che ci occupiamo della Gestione dei sussidi nei casi richiesti.
Criteri di ammissibilità
Tuttavia, gli edifici che desiderano beneficiare di questi vantaggi devono soddisfare alcune condizioni preliminari, quali:
– Proprietà completate prima del 1981.
– Almeno il 70% della superficie al di sopra del livello del suolo deve essere destinato a uso residenziale.
– Almeno il 70% delle abitazioni deve essere la residenza abituale dei proprietari o degli affittuari.
Finalità delle sovvenzioni
Il Programma citato nel primo paragrafo prevede tre tipi di miglioramenti:
– Quelli finalizzati alla realizzazione di soluzioni ragionevoli in termini di accessibilità.
– Quelli che mirano a migliorare la qualità e la sostenibilità degli edifici.
– Azioni di conservazione.
Ne consegue che sia l’installazione di ascensori, montascale, rampe e qualsiasi altro dispositivo di accessibilità, compresi i meccanismi adattati alle persone con disabilità sensoriali, sono ammissibili alle sovvenzioni. Pertanto, vengono sovvenzionate tutte le installazioni in edifici privi di ascensore, ma anche l’adeguamento dell’ascensore una volta installato.
Valido per la conformità o per la riparazione dell’ascensore?
In caso di normative diverse, sorgono anche questioni relative all’adeguamento degli ascensori a seguito di una modifica delle normative o se è inclusa anche la riparazione dei problemi di manutenzione rilevati in un’ispezione tecnica.
Secondo il regolamento L’Istruzione Tecnica Supplementare AEM 1 “Ascensori” stabilisce che il proprietario di un ascensore deve assicurarsi che sia sempre in perfetta efficienza, e a tal fine è necessario incaricare una società iscritta al Registro delle Imprese di Manutenzione.
Pertanto, un ascensore installato da diversi decenni deve soddisfare tutti i requisiti tecnici delle norme di legge applicabili, come l’allarme di emergenza o l’interruttore di arresto, che, se non presenti, sarebbero ammissibili al contributo, ma non le carenze di manutenzione.
In particolare, si può affermare che sono ammissibili al contributo tutte le opere e i lavori necessari a correggere le carenze rilevate dal rapporto di valutazione dell’edificio o dal sopralluogo tecnico relativo allo stato di conservazione delle fondamenta, della struttura e degli impianti.
Valore economico delle sovvenzioni
Va notato, tuttavia, che in caso di riparazione delle carenze il costo potrebbe essere del tutto antieconomico e quindi l’installazione di un nuovo ascensore sarebbe pienamente ammissibile alla sovvenzione, ma se ci sono solo carenze di conservazione il tasso di sovvenzione sarebbe solo del 35%.
Sia l’installazione che la ristrutturazione dell’ascensore sono ammissibili alle sovvenzioni. ma in importi diversi per edificio, ad esempio: 11.000 euro per abitazione, 11.000 euro per 100 m2 di superficie utile dei locali, a condizione che i locali partecipino ai costi di realizzazione dei lavori, o 12.100 euro negli edifici dichiarati di interesse culturale, ma sempre con un importo massimo di sovvenzione per edificio che non superi il 35% del costo ammissibile.
Infine, è necessario considerare che le cifre e le percentuali sopra menzionate hanno dei limiti per tipo di azione, ad esempio 2000 euro per i lavori di conservazione, che vengono aumentati se i lavori vengono eseguiti per migliorare la qualità e la sostenibilità o se i miglioramenti comportano una riduzione del 50% del fabbisogno energetico annuale per il riscaldamento e il raffreddamento dell’edificio.
Vale la pena ricordare che esistono altri programmi di aiuto forniti dalle comunità autonome o dai comuni , come il programma di sovvenzioni di Barcellona.